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A Vita Bassa

by Carneigra

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1.
Piove 04:11
I panni non asciugan quasi mai sono quasi come quasi miei pensieri piovon parole come vetri in bocca a un cane come strette da un collare nella gola sogno soltanto a metà tutti quanti che si siedono sul letto giocano a carte fumando del tabacco e un po' di nebbia si alza dalle gambe mie ti sfioro si le labbra e anche la pancia magari che tu fossi qui con me piovon sorrisi da indossare con i guanti e la mia anima è un battito di mani con tutta questa pioggia che fa c'è il rischio che io diventi molto piccolo così finalmente potrei rinchiudermi dentro a un cassetto con tutta questa pioggia che fa c'è il rischio che io diventi molto piccolo così finalmente potrei giocare a nascondino dentro ad un calzino ma i panni non asciugan quasi mai stanchi di fango e di sudore stanno lì appesi a testa in giù come acrobati in bilico tra un salto e una poesia rufolo in fondo alla mia pancia spostando con cautela soprammobili i baci e i sorrisi ingannevoli le foto ricordo la scuola e il biliardo Ma i panni non asciugan quasi mai sono quasi come quasi miei pensieri piovon parole come vetri in bocca a un cane come strette da un collare nella gola
2.
Drin Drin 03:40
5 fiori 5 pergole da saltare a piè pari 4 passi nella notte per capire un po' se bari o se sei serio 5 cani vagabondi che mi guardano in cagnesco li sbarazzo col polacco che per loro fa lo stesso mi rintano come un orso all'imbrunire che per oggi ormai non c'è più niente da dire 5 fichi sopra un ramo a maturare che parlottano insieme come gente di malaffare assopiti, sviliti e affranti ricercano consensi suscitando ilarità tra la gente che distratta passeggia indifferente e sorseggia una fetta di sole al limone gelato, mi fermo un attimo e mi sento un gelato mi sciolgo mi squaglio contratto un filo d'erba e poi giù rotolando sull'asfalto maledico tutto il mondo arrogante ubriaco ignorante e impertinente che voglia di spaccare qualche testa sulla pietra per vedere se ne escono liquami oppure calabroni brindo col bicchiere pieno d'ansia nella pancia una speranza e una caterva di stronzate annuso come un cane questo tempo che m'insegue senza tregua ormai da quando sono nato conto le paure e sono tante ma meno dei sorrisi degli sguardi degli abbracci meno di casa mia adesso ti prendo ti stringo ti abbraccio ti spingo e ti porto via
3.
ore 7 del mattino non c'è un angolo di nebbia che non abbia così sonno come me esco fuori son 3 passi mani in tasca testa bassa e mi rituffo dentro al solito caffè rimbombano i sogni degli altri che ancora ce li han tutti in testa sbadigliano ai bordi degli occhi e agli angoli di una finestra non c'è niente più da dirsi a malapena un po' guardarsi biascicando tra le briciole un saluto controvoglia mi avvicino spio dal banco un po' lontano faccio finta di un pensiero e volo via adesso si inizia la danza dribblandoci in tre in una stanza tra sguardi atterriti, rifiuti affermati che amaro che è sto caffè Sono in angolo al tappeto vado avanti sguardo indietro non c'è niente che mi possa consolare maniscalco ferroviere un po' spazzino e carrozziere qui lavoro per davvero non ce n'è sarà che son sopra i quaranta e forse anche questo un po' conta sarà l'orecchino o il freddo pinguino che fa sono a tavola un grissino pomodori niente vino mozzarella questo è il massimo che c'è nelle tasche una padella nella pancia le budella mi si stringono e mi fanno anche il caschè mi sa che è da ormai più di un anno che non riesco più a prender sonno che giro intorno agli uffici sentendomi dire ancora di no fisso il niente poi lo sguardo di traverso una foto su un giornale un articolo m'attira a vent'anni vola da un'impalcatura tonfo sordo ci rimane apprendista carpentiere lo dice anche questo sondaggio è il quarto nel mese di maggio ma che funerali di stato e poi non è neanche un soldato morire sparando a ben più decoro che farlo durante il lavoro morire sparando a ben più decoro che farlo durante il lavoro morire sparando a ben più decoro che farlo durante il lavoro morire sparando a ben più decoro che farlo durante il lavoro morire sparando a ben più decoro che farlo durante il lavoro
4.
Lo Zingaro 05:26
A cavallo di uno zingaro si sta poi niente male c'è soltanto un po' di briglia da tirare in giacenza come un pacco mi rigiro dentro al letto non ho voglia di svegliarmi o di parlare poi lo zingaro si gira e diventa un orso bruno e mi grida che c''è un vetro da lavare in mutande appena nato con un occhio appicciato con la mano che ti cerca e non ti trova tanto peggio son da solo e mi calo dentro a un pozzo ma so già che non mi riuscirà d'uscire Perché m'hai abbandonato stamattina ti sei alzata come fosse una qualsiasi giornata Perché m'hai abbandonato stamattina ti sei alzata come fosse una qualsiasi giornata tutto sporco un po' sudato dalla notte biasciato c'ho le grinze ma non son der guanciale non respiro fumo troppo bocca amara fuori piove mi rigiro che un mi riesce di parlare inutile il telefono inutili i rumori mi sa che oggi lascio tutti fuori inutile il telefono inutili i rumori mi sa che oggi lascio tutti fuori C'ho quarcosa che mi rosia si rigira nella pancia batte forte e mi leva anche ir fiato poi mi dice non c'è tempo quarant'anni sono tanti spesi male a provare e riprovare mi guardo nelle mani sono piene di ricordi e di cose che avrei voluto fare mi volano ner petto tutti i sogni da bimbetto poi si rompono e mi fanno anche tossire seduto appassionato frastornato e infreddolito nella testa ruote sgonfie da girare ci fosse almeno un muro per fermare questo tempo per appenderci i vestiti e riposare ci fosse il tuo sorriso i tuoi occhi azzurro mare son sicuro che mi riuscirei ad alzare ci fosse il tuo sorriso i tuoi occhi azzurro mare son sicuro che mi riuscirei ad alzare
5.
Come tanti con le buste della spesa cigolando ogni mattina silenziosi rosicchiando quel che resta di un sorriso dopo un giorno di lavoro come tanti con la schiena arrugginita con la testa affollata dalle spese barcollando in equilibrio sopra un filo che va verso fino mese cime tanti con un sogno nel cassetto ingiallito appassito e accartocciato come tanti che rinunciano al domani dopo aver tanto lottato come tanti come carne da macello che si vede non si vede ma si sente che si tocca nello sguardo disperato di chi ormai non ha più niente e brucia L'Italia brucia perché non ha più i sogni con sé come tanti che il mattino è freddo inverno ed il sole scappa fino a mezzogiorno si nasconde nel cappotto dei ricordi di chi ormai non ha più sonno così sono uscito presto stamattina con in tasca una bottiglia di benzina con in bocca una foresta di parole da sputare in faccia al sole ti ho lasciata che dormivi così bene scritte in fretta le mie scuse tremolanti ora vedrai mi ascolteranno non potranno più restare indifferenti
6.
Ormai chiusi in una camera d'albergo senza niente più da dire o da mangiare barcollando sulla bocca le parole respirando forte forte in faccia al sole rosicchiando fino all'ultimo respiro sulla porta mani in faccia per succhiare una goccia di vino il silenzio smorza sotto le vetrine grandi passi una falcata regolare chiuso nel cappotto sguardo da bambino un berretto mani in tasca e capo chino a frugare nella nebbia o in mezzo al mare una barca quella si per arrivare a un porto vicino parlami d'amore non andare resta qui con me nervi tesi acqua in bocca da sputare torso nudo cuore rosso da lavare l'occhio duole se la mano sa tremare soprattutto quando impugna questo ferro basta solo di mirare e respirare e il passato non si può più raccontare da dietro le sbarre ti ho sposato quasi un giorno un po' per gioco che neanche conoscevo il tuo cognome ora siamo una famiglia regolare di questi anni un po' di piombo e pugni alzati margherite colorate sulle gambe e tanti baci da sfinire anche la notte lontani da tutto parlami d'amore....... documenti volti nuovi da inventare la tua febbre è contagiosa e mi fa urlare basta solo un colpo d'occhio per capire che ormai indietro non si può più ritornare basta solo un colpo d'occhio per capire che il mio cuore ha deciso di seguirti ovunque tu vada turni a letto colpo in canna sguardo attento che la pioggia sopra il tetto fa rumore sul divano muoion tutte le parole fra le gambe un po' di tregua da ingoiare il sorriso abbandonato per le scale e una foto solo questa a ricordare il nostro bambino
7.
Lhasa 04:08
Yo tenia una hermana de alma y de canto pero me di cuenta tarde i allí se acabó mi llanto tu voz es suspiro de lluvia en los pulmones caricia de amanecer, sobre la piel eres amor que canta la desesperación la vida che se despide mientras llueve de muchos colores de muchos países de tantos corazones de poco suspiros de muchos colores de muchos países de tantos corazones de poco suspiros eres corazón que palpita y sonríe una mueca leve en los labios eres perfumen en un abrazo abandono e el placer temblor de espaldas danza de palabra y lengua eres mano que hace girar la puerta oxido, sonrisa gatuna piel i huesos con toda su historia eres, eras y serás la voz de un alma descalza que caminando hacia la noche de brazos abierto se va de muchos colores de muchos países de tantos corazones de poco suspiros yo tenia una hermana... traduzione: Avevo una sorella sorella d'anima e di canto ma l'ho scoperto troppo tardi e lì si fermò il mio pianto la tua voce una carezza d'alba sulla pelle un sospiro di pioggia nei polmoni di tanti colori di tanti paesi da tanti cuori con pochi sospiri sei l'amore che canta la disperazione la vita che saluta mentre piove sei il cuore che ti ansima nel petto e sorride storgendo leggermente le labbra sei il profumo di un abbraccio la resa al piacere un fremito sulla schiena una danza di parole e di lingua sei le mani che ballano nel cerchio di una porta la ruggine, il sorriso di un gatto le ossa e la pelle ed ogni loro racconto sei, eri e sarai la voce di un'anima scalza che incontro alla notte, aprendo le braccia se ne và
8.
Guardali, intrepidi sovrastano le platee di fango e solitudine urlano, discutono e distinguono i flussi delle maree ovvio no, scontato a monosillabi si alza il re, bufera e sempitudine parla ma, mi pare sintomatico il flusso delle sue idee biascica sorrisi e parafulmini manda giù benessere a gomitoli sale su un podio di salsedine che già si sgretola un po' Quando il popolo sovrano sul sovrano si alzerà sarà forse un brutto giorno per qualcuno ma chissà che sian fanti o re di picche di qualsiasi società Maria ti prego vienim a svegliar Guardali già pallidi e attoniti senza idee, pensieri e latitudini mangiano notizie e un po' di glutine nel regno delle maree scalzi no semmai privi di stimoli stanno là immobili e volubili senza più essere partecipi nel mondo delle orchidee sognano rotondi soprammobili urlano per giochi un po' patetici indifferenti e distratti dal flusso delle sue idee quando il popolo sovrano sul sovrano si alzerà scalciando, brandendo, indignandosi che sian fanti o re di picche, cardinali o santità Maria ti prego vienimi a svegliar
9.
amore se non torni, mi viene la cirrosi i miei due neuroni sono già in crisi già parlo con i gatti e questo è anche normale ma quando mi rispondono mi inizio a preoccupare e faccio e disfaccio progetti poi mi accorgo che son tutti inetti e corro per ore ed ore faccio di tutto per non pensare ma quando vado a letto ho sempre freddo e dormo male però siamo d'estate e non mi sembra una cosa banale amore se non torni divento un orso bruno e scrivo, scrivo e scrivo ma non parlo con nessuno mangio solo pane secco che i soldi gli ho finiti peso cinquanta chili però con i vestiti e inizio a far le fusa a farmi le unghie sui tappeti m'incazzo con la radio ed esco sempre a piedi peccato che noi stiamo in mezzo alla campagna che se incontro un fagiano è davvero una cuccagna amore qui tutto bene davvero io me la cavo ma c'è un particolare che mi fà pensare molto è che non ricordo più bene il tuo volto
10.
Mi avvoltolo intorno ad un dito neanche fossi di filo spinato sorrido giocando e i tuoi occhi vengono con me Le nuvole rosa m'incantano giullari di un cielo ora limpido sbadigliano dalle persiane le macchinette del caffè poi pian piano ossequioso mi adagio e mi riposo ho detto buongiorno alle rondini e adesso poi ti sognerò Mi avvoltolo intorno ad un dito mi svoltolo tutto d'un fiato sbadiglio e ti prendo la mano mi perdo e ritorno pian piano osservo nascosto scoiattoli che corrono dentro ai tuoi riccioli qualcuno si è perso inseguendoli chissà se si ritroverà le tue labbra lentamente ai lati si alzano le tue mani si allungano e mi cercano ed io che all'alba sull'alba ora scivolo a loro non resisterò ed io che all'alba sull'alba ora scivolo a loro non so dire di no

credits

released January 2, 2015

Emiliano Nigi: voice, clavinet, synth
Francesco Canavese: guitars, banjo, choir
Daniele Paoletti: drums, percussions

recorded by Antonio Castiello in Jambona Lab Studio
paintings by Isabella Staino
a MU.TE production

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Carneigra Florence, Italy

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